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Coperta di alpaca e calice di Muffato

Adoro accendere il camino in queste serate di dicembre, amo il profumo della legna. Dalle 22 in poi riesco ad avere un momento per me; mi spalmo sul divano e mi avvolgo come un uramaki nella mia coperta di alpaca. Che lana incredibile! Lucente, calda ed elegante, pratica e sontuosa allo stesso tempo, morbidissima. Al calice Muffato della Sala di Antinori, vino del cuore, un blend di Sauvignon Blanc, Grechetto, Traminer, Sémillon e Riesling. La luminosità dorata di questo vino e l’intensità dei suoi profumi confortanti mi ispirano accoglienza, protezione: note di mango, ananas, albicocca, pesca, scorze di agrumi, sbuffi di zafferano e zenzero, la dolcezza del miele e del caramello. Il benessere che deriva dal sentirsi accuditi, dal vivere il proprio nido in momenti di silenzio, di meditazione, di raccoglimento; è un paradosso se pensiamo che le uve che hanno dato vita a questo vino sono state “attaccate” da una muffa nobile che favorisce la concentrazione di zuccheri e aromi che donano a questo vino eleganza e sontuosità. Assecondiamo i momenti in cui abbiamo bisogno di sentirci protetti, di dedicarci del tempo, di godere della sontuosità che ritroviamo nel sorso di vini come questo o toccando la nostra coperta di alpaca.

Penso che vorrei che questo momento durasse in eterno, ma mi lascio consolare dalla possibilità di ripeterlo ancora: la coperta di alpaca è durevole, così come la longevità di questo vino che mi regalerà (sono certa) delle piacevoli sorprese nel tempo. Intanto… me lo godo con una fetta di panettone che concilia il sonno.